Hace un año llegué aquì con una maleta llena de ropa demasiado gorda.
He llorado por la distancia y las cosas pequeñas, he odiado los metros con el aire viciado y la gente atrapada, me han asustado las calles llenas de extraños gritones, y los edificios de ventanas desconocidas.
Però aqui veo pasar unos zancudos que van hacer la compra,
y las casas no tienen esquinas, si no curvas de piedritas.
Y las cotorras cantan en los arboles frente a mi ventana de noche.
Maldita ciudad, que me has dejado sola conmigo. Y la verdad es que ya veo, aqui no estoy sola.
Si sierro los ojos, quando me voy, yo sueño con Barcelona. La echo de meno tremendamente.
Es que yo, Barcelona, la quiero.
Y por siempre desde ahora serà un poco mi casa.
6 commenti:
E' passato gia' un anno! Sembra ieri che frignavi, non voglio lasciare la mia casetta, in Spagna non conosco nessuno!!!!! Te lo dicevo io che bastava un po' di tempo per abituarti!
Senti, per festeggiare un anno che sei li, posti di nuovo la illu che hai fatto un anno fa circa, quella con l'angelo suicida che si voleva buttare giù dal balcone? E' una delle mie preferite!
besitos!
Monica
Un ano en Barcelona....
lamentosa e solitaria che colori te stessa....figura pensierosa
mettici su anche qualche animalino birichino...di quelli di un anno fa..che saltavano sulle scrivanie...che un altro anno passerà...animo
g.
esta ciutad es tuya tanto quanto tu quieras de la gente que la habita y que tanto te quiere!
mil beijos a ti :)
Precioso trabajo, delicado y sensible felicidades!!!
- Io non ho desideri né paure - dichiarò il Gran Kan, -e i miei sogni sono composti o dalla mente o dal caso.
- Anche le città credono d'essere opera della mente o del caso, ma né l'una né l'altro bastano a tener su le loro mura. D'una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dá a una tua domanda - rispose Marco - O la domanda che ti pone obbligandoti a rispondere, come Tebe per bocca della Sfinge.
(Italo Calvino, "Le città invisibili")
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